La politica di digitalizzazione della Bayerische Staatsbibliothek

Autori

  • Klaus Kempf

Parole chiave:

digital collection developement, digitisation policy, Google book project, public private partnership, digitisation projects in Germany, digitisation projects in Bavaria, financing of digitisation, scanning facility, robot scanner, computerbased workflow

Abstract

La Bayerische Staatsbibliothek (BSB), una tra le più importanti biblioteche di ricerca in Europa, con le sue collezioni  straordinarie note in tutto il mondo, è una istituzione pioniera nel campo della digitalizzazione, almeno nei paesi di lingua tedesca.
Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso la BSB ha iniziato una sistematica politica di digitalizzazione, basata su tre diversi tipi di attività: la digitalizzazione project-oriented, la  digitalizzazione rivolta all’utenza (digitalizzazione on demand) e la digitalizzazione come moderna politica di conservazione. Con l’affermarsi  delle  copie digitali il microfilm, inteso come
mezzo principale per la conservazione, è stato abbandonato e la copia digitale è diventata la prima forma derivata degli originali. Il tema centrale riguarda i progetti di digitalizzazione  finanziati dalla Regione bavarese ma anche da altre fonti, in particolare dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG),  l’Associazione  tedesca  per  la  ricerca, che da anni supporta speciali programmi per attività  di  digitalizzazione nelle biblioteche, negli archivi e ora anche nei musei. Ma la maggioranza di quasi un milione di volumi digitalizzati è il risultato della partnership pubblico-privato con Google. La BSB
è stata la prima biblioteca continentale europea ad aderire all’iniziativa di digitalizzazione lanciata da Google. Sin dall’inizio, i flussi di lavoro delle attività di digitalizzazione sono stati automatizzati. Il software ZEND, sviluppato dalla stessa Biblioteca e basato sulla filosofia “open source” serve da
piattaforma di produzione. Si tratta di un software di tipo modulare e si presta ad un utilizzo molto flessibile; copre tutti i passaggi del workflow, a partire dall’ordine inviato dal singolo utente su internet, fino all’invio automatico della copia originale dal server di produzione al sistema di archiviazione, gestito dal Leibniz Rechenzentrum  (LRZ).
Anche i flussi di lavoro del progetto Google si basano su ZEND. Nel Centro di scansione della BSB è disponibile ogni sorta di attrezzatura per la scansione, apparecchi fotografici digitali, e anche scanner robotizzati. In tal modo la Biblioteca è in grado di produrre una digitalizzazione massiva (più di mezzo
milione di pagine), come anche la digitalizzazione di oggetti singoli (digitalizzazione “di lusso”). L’obiettivo è sempre lo stesso: la creazione di oggetti digitali attrattivi e/o grandi quantità di copie digitali del medesimo argomento che incontreranno l’immediato interesse dell’utente. Nel caso si verifichi una situazione  di aumento della produzione, ZEND consente anche la produzione digitale, in special modo la scansione ad opera di terzi. Il principale ostacolo a una più ampia partecipazione delle biblioteche tedesche a progettidi digitalizzazione, e questo vale anche per la BSB, è l’assenza di una politica di digitalizzazione coordinata e finanziata a livello nazionale. La mancanza di un sufficiente supporto finanziario costituisce al momento l’ostacolo maggiore per un coerente progetto di digitalizzazione a livello europeo, e ciò potrebbe costituire la ragione principale del fallimento dell’iniziativa di
Europeana, che ha avuto un così buon inizio.

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Pubblicato

2013-10-01

Come citare

Kempf, K. (2013). La politica di digitalizzazione della Bayerische Staatsbibliothek. DigItalia, 8(1), 14–28. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/717

Fascicolo

Sezione

Saggi