Il paratesto nei documenti elettronici e la “biblioteconomia digitale”. A proposito del convegno I dintorni del testo: approcci alle periferie del libro
Abstract
L’intervento prende spunto dalla pubblicazione degli atti del convegno internazionale I dintorni del testo: approcci alle periferie del libro, svoltosi tra Roma e Bologna dal 15 al 19 novembre 2004, soffermandosi in particolare sulle relazioni di interesse catalografico e biblioteconomico (Rossano De Laurentiis- Mauro Guerrini, Michael Gorman, Franco Tomasi).
Il convegno, insieme ad altre iniziative di ricerca dedicate allo studio del paratesto, ha risvegliato anche in ambito bibliografico alcune riflessioni in merito a possibili analogie fra l’analisi della natura e della struttura dei documenti manoscritti, a stampa ed elettronici, e i metodi con i quali gli studi filologico-letterari si occupano solitamente dei testi contenuti in essi.
Vengono esaminate le principali caratteristiche dei documenti digitali, gli elementi distintivi che costituiscono i metadati secondo lo standard Dublin Core e i concetti di base su cui si fonda il modello FRBR (Functional Requirements for
Bibliographic Records) dell’IFLA (International Federation of Library Associations), modello che si propone di collegare tra loro un’opera, le sue diverse espressioni, le manifestazioni in cui esse si materializzano, i singoli documenti fisici che le rappresentano. Gli elementi presi in considerazione dai metadati e da FRBR non rappresentano soltanto le fonti per la schedatura di un documento elettronico, ma ne costituiscono in un certo senso anche la dimensione paratestuale, influenzandone la fruizione e la comprensione e offrendo informazioni essenziali per la sua analisi testuale.
Nelle conclusioni si propone che la tradizione di studi biblioteconomici che si riconosce nell’indicizzazione semantica, nei tesauri e nei linguaggi controllati, nei sistemi di information retrieval cerchi un terreno di incontro e di integrazione con il filone di studi di informatica umanistica, approfondendo in particolare le sperimentazioni che provano a coniugare l’utilizzo degli elementi paratestuali nei metadati con le metodologie di knowledge management.
Il convegno, insieme ad altre iniziative di ricerca dedicate allo studio del paratesto, ha risvegliato anche in ambito bibliografico alcune riflessioni in merito a possibili analogie fra l’analisi della natura e della struttura dei documenti manoscritti, a stampa ed elettronici, e i metodi con i quali gli studi filologico-letterari si occupano solitamente dei testi contenuti in essi.
Vengono esaminate le principali caratteristiche dei documenti digitali, gli elementi distintivi che costituiscono i metadati secondo lo standard Dublin Core e i concetti di base su cui si fonda il modello FRBR (Functional Requirements for
Bibliographic Records) dell’IFLA (International Federation of Library Associations), modello che si propone di collegare tra loro un’opera, le sue diverse espressioni, le manifestazioni in cui esse si materializzano, i singoli documenti fisici che le rappresentano. Gli elementi presi in considerazione dai metadati e da FRBR non rappresentano soltanto le fonti per la schedatura di un documento elettronico, ma ne costituiscono in un certo senso anche la dimensione paratestuale, influenzandone la fruizione e la comprensione e offrendo informazioni essenziali per la sua analisi testuale.
Nelle conclusioni si propone che la tradizione di studi biblioteconomici che si riconosce nell’indicizzazione semantica, nei tesauri e nei linguaggi controllati, nei sistemi di information retrieval cerchi un terreno di incontro e di integrazione con il filone di studi di informatica umanistica, approfondendo in particolare le sperimentazioni che provano a coniugare l’utilizzo degli elementi paratestuali nei metadati con le metodologie di knowledge management.
Full Text
PDFRefback
- Non ci sono refbacks, per ora.