Quando le app sono al servizio del patrimonio culturale

Autori

  • Michele Grimaldi
  • Maria Teresa Natale

Abstract

Lo sviluppo delle tecnologie ha rappresentato negli ultimi anni una nuova e multiforme opportunità per la rivalutazione del patrimonio culturale. In particolare, la diffusione capillare dei dispositivi mobile e la semplicità di utilizzo della nuova generazione di strumenti digitali offrono alle istituzioni culturali la possibilità di raggiungere bacini di utenti nuovi rispetto al passato, migliorando la fruizione e valorizzazione del mondo della cultura. Col presente contributo si intende fornire una panoramica dello stato dell’arte delle applicazioni tecnologiche per mobile, individuando i punti di forza e le nuove tendenze, sia a livello italiano che internazionale. L’uso delle app trova la sua diffusione maggiore nella realtà museale, con spunti interessanti come le icone parlanti (SMartArt icon), evoluzione dei QR-Code, le prime sperimentazioni della tecnologia beacon-bluethooth e della realtà aumentata (Augmented Reality). Analogamente, anche se meno diffuse, verranno illustrate e commentate alcune esperienze di applicazioni nell’ambito di biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali, sottolineando come la tecnologia, se consapevolmente progettata e utilizzata, non allontana, ma anzi può aiutare a soddisfare le esigenze di pubblici diversi, creando un nuovo legame con l’arte.

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Pubblicato

2017-02-06

Come citare

Grimaldi, M., & Natale, M. T. (2017). Quando le app sono al servizio del patrimonio culturale. DigItalia, 11(1/2), 70–90. Recuperato da https://digitalia.cultura.gov.it/article/view/1631

Fascicolo

Sezione

Saggi